Il biochar e gli effluenti zootecnici in campo

L’utilizzo del biochar in combinazione con gli effluenti zootecnici rappresenta una strategia promettente non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per potenziare l’efficienza agronomica dei sistemi agricoli. 

Questo articolo vuole scavare le potenzialità del biochar nella gestione degli effluenti, soffermandosi sulle tecnologie disponibili, le strategie di mitigazione e i benefici per l’agricoltura e l’ambiente.

 

Cos’è il biochar e quali sono i suoi benefici?

Il biochar è un materiale carbonioso ottenuto tramite la pirolisi delle biomasse vegetali. La pirolisi è un processo termochimico che avviene in assenza di ossigeno. Grazie alla sua struttura porosa e alla capacità di scambio cationico (CSC), il biochar offre numerosi benefici: 

  • migliora la fertilità del suolo;
  • trattiene nutrienti essenziali come l’azoto e il fosforo;
  • riduce le emissioni di gas serra. 

 

La sua applicazione in agricoltura è particolarmente rilevante quando viene utilizzato insieme agli effluenti zootecnici, come liquami o digestati, derivanti dalla gestione delle deiezioni animali.

 

Il ruolo del biochar nella gestione degli effluenti

Gli effluenti zootecnici, ricchi di azoto ammoniacale, rappresentano una risorsa preziosa per il suolo, ma possono diventare una fonte di inquinamento atmosferico a causa delle emissioni di ammoniaca. Durante lo stoccaggio e la distribuzione, l’ammoniaca può volatilizzare, causando così perdite di nutrienti e impatti negativi sull’ambiente.

E qui subentra il biochar.

Quest’ultimo, grazie alla sua capacità di assorbire ammonio e ridurre la volatilizzazione dell’ammoniaca, emerge come una soluzione efficace. Studi dimostrano che l’aggiunta di biochar agli effluenti, riduca le emissioni di ammoniaca, contribuendo a migliorare l’efficienza dell’azoto durante le fasi di stoccaggio e spandimento. 

Inoltre, il biochar può essere “attivato” per aumentarne la capacità di trattenere nutrienti e migliorarne l’efficacia agronomica.

 

Biochar e gli effluenti zootecnici

Tecnologie e strategie di mitigazione

Ma quindi, quali sarebbero le concrete metodiche per cui il biochar ricopre un ruolo attivo, oltre che importantissimo, per mitigare gli effetti negative degli effluenti zootecnici?

 

Stoccaggio degli effluenti

Durante lo stoccaggio, le emissioni di ammoniaca possono essere limitate mediante coperture fisiche, come teli o strati di biochar, qualora il terreno non sia già stato condizionato con il biochar, grazie ad esempio all’introduzione di AGREBioton®. Quest’ultimo non solo riduce la volatilizzazione dell’ammoniaca, ma agisce anche come un “cappello” capace di trattenere azoto e fosforo, rendendoli successivamente disponibili per le colture. La granulometria e il processo di pirolisi influenzano le proprietà del biochar, rendendo fondamentale selezionare il materiale più adatto per ogni applicazione.

 

Distribuzione al suolo: efficienza agronomica

Quando gli effluenti zootecnici vengono distribuiti al suolo, il biochar migliora la capacità di scambio cationico del terreno, aumentando l’assorbimento di ammonio e riducendo l’emissione di ammoniaca. 

Questo è particolarmente importante nei suoli alcalini, dove il rischio di emissioni è maggiore. Inoltre, il biochar facilita la stabilizzazione dei nutrienti, riducendo il rischio di lisciviazione dei nitrati e migliorando la resa delle colture.

 

Integrazione con ulteriori tecnologie avanzate

Il biochar se apportato tal quale, può essere combinato con altre tecnologie, come l’acidificazione controllata o l’aggiunta di fermenti lattici. In questo modo, si ottimizzano le performance del biochar. L’acidificazione, ad esempio, abbassa il pH del digestato o del liquame, riducendo ulteriormente le perdite di ammoniaca, mentre i fermenti lattici favoriscono la formazione di composti organici stabili.

 

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Reato Energie si impegna attivamente a promuovere soluzioni innovative e sostenibili per l’agricoltura biologica, il risanamento ambientale (Water/Soil Washing) e l’edilizia biosostenibile.

Il nostro Biochar AMBioton® è il risultato di un processo di pirolisi pura, applicato a biomassa legnosa vergine decorticata. Grazie a un sistema esclusivo in Italia, che opera a basse temperature e in modalità continua, garantiamo un prodotto di qualità costante con un tenore di carbonio superiore all’80%.

 

Caratteristiche distintive di AMBioton®

Qualità superiore: basso contenuto di ceneri e salinità trascurabile.

Versatilità: grazie a un peso specifico particolare e una granulometria omogenea, si presta a molteplici applicazioni:

 

  • Agricoltura biologica.
  • Risanamento di terreni inquinati.
  • Filtrazione di acqua e aria.
  • Farmaceutica e alimentazione animale.
  • Edilizia biosostenibile.

 

Certificato dai più autorevoli Istituti Universitari Italiani, AMBioton® rappresenta una soluzione all’avanguardia per rispondere alle sfide di sostenibilità e innovazione nei settori chiave del nostro futuro.

 

Il Biochar come risorsa chiave per l’agricoltura del futuro, con AGREBioton® la migliore soluzione applicativa

L’impiego del biochar in combinazione con gli effluenti zootecnici, non solo riduce l’impatto ambientale delle attività agricole, ma rappresenta anche un passo avanti verso un’economia circolare. 

La difficoltà di impiego del Biochar tal quale sta tutta nel suo basso peso specifico caratteristico, e quindi nella difficoltà di spandimento e distribuzione. 

Le aziende agricole possono utilizzare questa tecnologia per trasformare i reflui da problema a risorsa, contribuendo alla fertilità del suolo, alla riduzione delle emissioni e alla sostenibilità complessiva del settore.

Reato Energie, leader nella produzione di biochar, è impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative per un’agricoltura più sostenibile. AGREBioton® ACV granulato contenente biochar è stato studiato appositamente per azzerare qualsiasi difficoltà applicativa. L’unione di questo granulato con gli effluenti zootecnici, è quanto di meglio e più sinergico esista per la formazione di substrati di terra preta e stabile, il terreno più fertile che si conosca sul nostro pianeta. 

Queste sono le condizioni per la più efficace “terraformazione” di sedimi sterili o compromessi, anche per eccesso di nitrati.

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