Sappiamo perfettamente che il cambiamento climatico – e tutte le tremende conseguenze che si porta con sé – rappresenta una delle minacce più pressanti per la vita. La tecnologia si sta sempre più orientando ad individuare le migliori pratiche per riportare il nostro ecosistema in salute ed equilibrio con l’antropizzazione incessante.
Tra le pratiche innovative, è doveroso parlare di sequestro di CO2: una strategia fondamentale per affrontare elevate concentrazioni di gas serra nell’atmosfera.
Ma cosa si intende per sequestro di CO2 e come avviene concretamente?
Sequestro di CO2 in un’economia che deve essere sempre più circolare
Il sequestro di CO2 è il processo di cattura e immagazzinamento del biossido di carbonio, al fine di ridurne la concentrazione nell’atmosfera e contrastare, si ritiene quasi universalmente, gli effetti del cambiamento climatico. Questa procedura può avvenire attraverso molteplici tecnologie, che vanno dal prelevamento della CO2 e lo stoccaggio liquefatta sotto terra a grandi profondità (sistemi di ultima generazione, ne parliamo a breve), all’assorbimento di tale sostanza grazie alla vegetazione e il suolo, tramite riforestazione (il sistema che ci offre la natura, e che è di gran lunga il preferibile).
Comunque sia, intervenire per il sequestro di CO2 con soluzioni intelligenti e sostenibili, ad oggi, è certamente un’operazione che denota elevata responsabilità socio-ambientale.
L’aumento della concentrazione di biossido di carbonio nell’atmosfera, si ritiene rappresenti un rischio rilevante per l’equilibrio di quella che è la “vera” serra naturale del mondo animale, la Troposfera, che deve conservare temperature adatte alla vita.
È sempre bene ricordare che la presenza di CO2 nell’atmosfera, è assolutamente necessario (attualmente siamo a 0.04%). E che la CO2 è l’alimento del mondo vegetale. Il problema delle attività umane è che generano emissioni di gas climalteranti (CO2, ma anche metano e altro) per quantitativi ritenuti eccessivi, che darebbero luogo al cosiddetto effetto serra antropico. Questo fenomeno impedisce al calore di dissiparsi e, inevitabilmente, la conseguenza è il riscaldamento globale, con l’alterazione degli ecosistemi terrestri e marini. Gli studi sul fenomeno sono incessantemente in corso, la raccomandazione è quella di perseguire la neutralità carbonica, cioè non introdurre nuova CO2 in atmosfera.
Ma l’uso degli idrocarburi fossili, ad esempio, comporta continuamente immissioni di anidride carbonica nuova.
Come può avvenire oggi il Sequestro di CO2 e come invece si è sempre realizzato
Il sequestro di CO2, oggi direttamente dall’aria o da fonti di emissione specifiche se prendiamo in considerazione la tecnologia avanzatissima odierna (che si sta peraltro adattando alla produzione degli e-fuels), si articola in 3 fasi distinte:
- la cattura, nonché il vero sequestro di CO2, dai gas di scarico o altre fonti di emissione (vedi impianti industriali e centrali elettriche) o dall’aria stessa. Quest’ultima può avvenire attraverso un processo di liquefazione. Come è noto il biossido di carbonio, alla temperatura di 20ºC, sottoposto a una pressione di 56,5 atm, liquefa trasformandosi in un liquido incolore. Alla pressione atmosferica e alla temperatura di –79 ºC passa invece direttamente dallo stato gassoso a quello solido, costituendo il cosiddetto ghiaccio secco o neve carbonica.
- Il trasporto. A questo punto, la CO2 viene destinata al sito di stoccaggio. Liquefatta, con determinati accorgimenti, si trasporta in bombole a temperatura ambiente ma con sistemi ad alta pressione.
- L’immagazzinamento. La CO2 viene quindi iniettata in “serbatoi” sotterranei o depositi geologici, dove viene immagazzinata in modo permanente, andando a riempire volumi che prima erano occupati da idrocarburi precedentemente estratti.
Il problema è che questa tecnologia è intimamente legata all’estrazione di idrocarburi e serve, quando adottata, ad evitare sconvolgimenti geologici conseguenti allo svuotamento di cavità ipogee e bilanciare l’impatto degli idrocarburi stessi. Lo sapevi?
Esistono altri mezzi per sequestrare CO2 in eccesso dall’atmosfera, e non legati alla estrazione di idrocarburi.
MA il sistema migliore e più efficiente per il sequestro della CO2 atmosferica è, e sarà sempre, la piantumazione, la selvicoltura e la riforestazione
La coltivazione delle biomasse ligno-cellulosiche, cioè degli ALBERI, consente l’immagazzinamento di CO2. Lo sfruttamento delle biomasse quando è per fini energetici, può consentire il sequestro nel suolo del carbonio attraverso la produzione di biochar.
Gli alberi “mangiano” tanta CO2 durante la loro crescita e una volta giunti a maturazione andrebbero abbattuti e ripiantati. Oggi in particolare, avendo cura che il bilancio tra abbattimenti e ripiantumazione sia sempre positivo.
Dunque gli alberi piantati, dovrebbero superare sempre in numero quelli espiantati e tagliati perché giunti a completa maturazione.
La riforestazione è l’unica vera e naturale, ed efficace, pratica che può portare alla mitigazione degli effetti derivanti da un eccesso di CO2 e gas clima alteranti, con il contemporaneo beneficio su biodiversità, salvaguardia del territorio e del sistema idrogeologico, vita di flora e fauna, e uomo.
Il legno di rotazione, se sfruttato intelligentemente sul piano energetico e non semplicemente bruciato, può divenire dicevamo, Biochar. E il biochar consente di stoccare grandi quantità di quel carbonio del legno nel terreno e per “sempre”.
Quel carbonio sottratto dall’atmosfera, e divenuto legno, nutrimento dell’albero durante il suo accrescimento, migliorerà le caratteristiche del suolo, in maniera stabile e permanente.
Il dato scientificamente provato è il seguente: la fertilità di un suolo è direttamente proporzionale al suo contenuto in carbonio organico.
Sembra che tutti si siano dimenticati tra l’altro che: le piante durante il loro accrescimento si cibano di CO2, ed emettono Ossigeno, fondamentale per la vita animale.
L’anidride carbonica è fondamentale per la vita vegetale quanto l’ossigeno per quella animale. Ma solo le piante possono darci ossigeno!
In pratica le piante senza di noi possono stare benissimo, lo hanno fatto per milioni di anni. Noi senza le piante, invece, non possiamo esistere.
Perché è fondamentale provvedere al sequestro di CO2
Mentre ci troviamo a fronteggiare una realtà in cui obblighiamo il pianeta ad adattarsi all’attività umana e non il contrario, laddove le sfide ambientali si moltiplicano a macchia d’olio, il sequestro di CO2 emerge come una strategia per ovviare alle ripercussioni più devastanti di tale circostanza. Le eccessive emissioni di biossido di carbonio starebbero contribuendo ad un aumento spaventoso delle temperature globali, a fenomeni meteorologici estremi e a impatti negativi sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.
Anche se la comunità scientifica non è tutta concorde sui provvedimenti adottabili, appare evidente che se non interveniamo attivamente per catturare la CO2 dall’atmosfera inseguendo la neutralità carbonica della attività antropica, il rischio è quello di accentuare ulteriormente questi effetti già nocivi. Ed è qui che il sequestro di CO2 offre una via promettente, consentendo di sottrarre il gas serra e immagazzinarlo in modo sicuro e permanente, riducendone le concentrazioni atmosferiche.
Oltre a mitigare il cambiamento climatico e a migliorare la qualità dell’aria, il sequestro di CO2 offre opportunità economiche da non sottovalutare. Basti pensare allo sviluppo di efficienti tecnologie e infrastrutture per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, che creano nuovi posti di lavoro, stimolano l’innovazione e ottimizzano la brand reputation.
Il Sequestro di CO2 con l’agricoltura: ecco il Biochar
Il sequestro di CO2 nell’agricoltura riveste un ruolo fondamentale nella limitazione di tali emissioni, nonché nella promozione di pratiche agricole sostenibili.
Parliamo di biochar, una soluzione innovativa, green e altamente efficace. Ottenuto attraverso la pirolisi della biomassa agricola ma di scarto, il biochar non solo intrappola il carbonio nel terreno per lunghissimi periodi di tempo (centinaia se non migliaia di anni), ma migliora sensibilmente la fertilità del suolo e la sua capacità di trattenere acqua e nutrienti essenziali, per lo sviluppo, la radicazione e la crescita salutare delle piante.
Questa materia carboniosa, dunque, non solo contribuisce al sequestro di CO2 dall’atmosfera, ma offre anche numerosi altri benefici per l’agricoltura. Per citarne alcuni:
- riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici;
- miglioramento della salute del suolo;
- incremento produttivo delle piantagioni;
- maggiore resilienza delle colture agli stress ambientali.
In un momento in cui l’agricoltura sostenibile è letteralmente vitale per garantire la sicurezza alimentare e ridurre gli impatti del climate change, il biochar si conferma come un alleato prezioso. Considerando che il sistema suolo è già un naturale carbon sink, il biochar è un perfetto coadiuvante nella lotta contro l’effetto serra di natura antropica.
I prodotti di Reato Energie sono una garanzia
Reato Energie è in prima linea nel sequestro di CO2. Non solo produciamo autonomamente bio – energia, ma mettiamo a disposizione due incredibili prodotti che arricchiscono il suolo e concorrono alla cattura naturale di CO2.
- Biochar AMBioton® è un prodotto di alta qualità, ottenuto attraverso un processo di pirolisi pura della biomassa legnosa vergine decorticata. Caratterizzato da una bassa salinità e da un contenuto di ceneri minimo, questo biochar offre vantaggi significativi, tra cui un aumento della fertilità del suolo e un consistente sequestro di carbonio. Grazie alle sue proprietà uniche, il Biochar AMBioton® si conferma come un alleato prezioso per promuovere la salute del suolo e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
AMBioton® è un ammendante registrato al registro italiano fertilizzanti.
- AGREBIOTON® è un innovativo ammendante granulato al carbonio biologico recalcitrante, un Ammendante Compostato Verde ottimizzato grazie alla sua resistenza e dalla sua natura organica. Si tratta del primo ammendante compostato verde a base di carbonio pirolitico disponibile sul mercato italiano. Questo prodotto apporta una ricca miscela di nutrienti e una flora batterica microbica umificante, oltre al prezioso Biochar AMBioton®. AGREBIOTON® non solo offre benefici agronomici immediati, ma agisce anche come un trattamento terapeutico per il suolo, contribuendo alla sua normalizzazione e salute a lungo e lunghissimo termine.
E attenzione: ogni 10 Kg di AGREBIOTON®, abbiamo 3.3 Kg di CO2 tolte dall’atmosfera.
Il prodotto è iscritto al registro fertilizzanti italiano, in particolare per l’uso biologico.
Puoi fare la differenza anche tu: inizia ora
Dopo questo piccolo viaggio nelle soluzioni anti-emissioni e cattura di CO2, possiamo permetterci di riflettere sulla realtà che ci circonda.
Il nostro pianeta sembrerebbe in bilico. Non tutte le cause degli squilibri che osserviamo ci sono chiare e note, ma il tempo per agire sulla anidride carbonica e i gas climalteranti è adesso. Le attività devono perseguire, non smetteremo mai di affermarlo, la NEUTRALITÀ CARBONICA.
Il sequestro di CO2 si presenta come una vera e propria missione per preservare il nostro ambiente. È una corsa contro il tempo, che richiede la cooperazione tra governi, aziende e cittadini tutti. Una collaborazione indispensabile, per il futuro di tutti.
Noi possiamo e dobbiamo fare la differenza, perché la salute del nostro pianeta è la nostra stessa salute e il nostro futuro è legato indissolubilmente al suo.