– Il sole, grazie a due campi fotovoltaici per oltre un Mwp installato sui tetti degli stabilimenti;
– La legna, grazie a un impianto di pirolisi basato su una tecnologia esclusiva.
Vediamo nel dettaglio i due settori di attività.
L’impianto a Biomasse attraverso la pirolisi della matrice legnosa produce:
– syngas per scopi energetici,
– calore che viene cogenerato totalmente;
– preziosissimo biochar ad altissimo tenore di carbonio.
Questo impianto, realizzato in collaborazione con la Ankur Scientific – società Indiana leader mondiale nella progettazione e realizzazione di Gassificatori e Pirolizzatori per biomasse vegetali – può lavorare a ciclo continuo 24 ore su 24. È un sistema appositamente studiato per le nostre esigenze di sviluppo, pertanto è unico nel panorama italiano.
Ogni impianto che funziona a biomassa viene comunemente considerato ad impatto nullo per la CO2 emessa. Si sostiene che l’emissione in atmosfera della CO2, generata dalla “combustione, degradazione, gassificazione o pirolisi” della biomassa stessa, non può superare l’ammontare di CO2 immagazzinata da questa e impiegata per la sua crescita.
Le piante crescono “mangiando CO2” dall’atmosfera e, mentre immagazzinano carbonio per la crescita dei loro tessuti, liberano ossigeno nell’aria.
Il nostro sistema è “carbon negative”, non solo perché la CO2 emessa (dagli elettrogeneratori) è minore di quella immessa nel sistema (sotto forma di legna).
Ricordiamo che l’anidride carbonica risparmiata viene addirittura trasformata in un solido, il Biochar AmBioton®, un ammendante iscritto al registro nazionale dei fertilizzanti. Ogni 100 kg di legna lavorata consentono di ottenere circa 10 chilogrammi di biochar, che nel nostro caso equivalgono a 8.6 Kg di carbonio puro.
Ogni 100 Kg di legna processata, noi sottraiamo definitivamente circa 30 Kg di CO2 dall’atmosfera.
Ogni ora di funzionamento dell’impianto in condizioni ordinarie, consente la sottrazione di quasi 20 Kg di carbonio, e pertanto più di 70 Kg di CO2.
-70 KG DI CO2 OGNI ORA
La particolarità che distingue la nostra tecnologia di trattamento della biomassa dalle altre presenti in Italia? Il nostro sistema non brucia la legna ma ne esegue la pirolisi; il gas pirolitico è impiegato direttamente da dei motori per la produzione di energia elettrica, nell’ambito di un sistema cogenerativo.
Il sistema pirolitico non ha emissioni, non avendo camino. Solo i motori che impiegano questo gas, più pulito del metano fossile e del Biometano, hanno ovviamente delle emissioni e rilasciano CO2, Nox, ma soprattutto vapore acqueo.
La nostra opinione è che il Syngas da pirolisi sia il combustibile del futuro. Specie se vogliamo sostenere processi industriali energivori senza ricadute negative per l’ambiente e abbattere l’emissione di CO2.
Laterizi Reato srl possiede due campi fotovoltaici apposti sulle coperture dei suoi opifici industriali, a Villanova del Ghebbo (in foto), uno a San Martino di Venezze (la sede legale).
I due campi fotovoltaici sui tetti degli opifici producono circa 1.200.000 Kwh totalmente puliti, di cui quasi due terzi in cessione totale, e un terzo in scambio sul posto.
Per la quota in cessione totale, la nostra società contribuisce all’alimentazione del servizio elettrico nazionale giocando, anch’essa nel suo piccolo, un ruolo strategico.
Il nostro futuro non può che essere legato all’implementazione dei parchi fotovoltaici, in aiuto e sostegno del nostro paese, l’Italia, nella rincorsa all’autonomia e all’indipendenza energetica nazionale.
Nello stabilimento di Villanova del Ghebbo, l’energia impiegata per i processi industriali è autogenerata in diurno completamente dal campo fotovoltaico.
Ciò significa che l’opificio è energeticamente indipendente dalla produzione di energia fornita attraverso la rete di distribuzione locale, che è in parte fossile. Anzi alimenta quest’ultima con il surplus inutilizzato.
Ma quanto può impattare positivamente un impianto fotovoltaico sull’ambiente?
Facciamo qualche calcolo insieme per capire quanta anidride carbonica eviteremmo di immettere nell’atmosfera se scegliessimo di passare al fotovoltaico e all’autoconsumo di energia elettrica pulita.
Innanzitutto si deve dire che per fare un calcolo perfetto si dovrebbe sapere con certezza da quali fonti fossili compreremmo l’energia nel caso in cui non si avesse il fotovoltaico. Dovremmo sapere se l’energia che ci vendono viene prodotta da una centrale termica, idroelettrica, eolica o nucleare, ma questo non è possibile se non sotto forma di mix energetico. Per avere una stima si utilizza il dato “fattore di emissione del mix elettrico”, che rappresenta il valore medio di emissioni di CO2 dovuto alla produzione dell’energia elettrica utilizzata in Italia. Il dato è reso pubblico dal Ministero dell’Ambiente e quello aggiornato ad oggi è 0,531Kg di CO2/kWh.
Prendiamo la spiegazione che dà il Ministero dell’Ambiente:
Per produrre un chilowattora elettrico vengono bruciati mediamente l’equivalente di 2,56 kWh sotto forma di combustibili fossili. Di conseguenza vengono emessi nell’aria circa 0,53 kg di anidride carbonica. Si può dire quindi che ogni kWh prodotto dal sistema fotovoltaico evita l’emissione di 0,53 kg di anidride carbonica.
Complessivamente i nostri impianti FOTOVOLTAICI, mentre producono energia elettrica, consentono un risparmio di ben oltre 630 tonnellate di anidride carbonica, per ogni anno di funzionamento.
È il momento di guardare al futuro e iniziare a voler davvero bene al nostro mondo, con la consapevolezza che ogni piccola o grande scelta porta conseguenze negative e positive all’ambiente.
Ogni scelta ha un impatto.
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